23/04/21 Media

Ponte Lupo – Passione Camminare

Link completo

Questo colossale acquedotto si trova immerso in una località della campagna romana, tra Poli e San Vittorino. Non è visitabile come monumento, dal momento che il sito si trova sulla proprietà del famoso “principe” Urbano Barberini. Il luogo in cui si trova si chiama San Giovanni in campo Orazio, perché le cronache leggendarie ci raccontano che qui sia avvenuto lo scontro mortale degli Orazi e Curiazi.

QUANDO VENNE COSTRUITO – Il ponte fu costruito nel 144 a.C per portare l’acqua marcia a Roma, un’acqua molto pulita e fresca, “pescata” nelle limpide acque del fiume Aniene intorno a Marano Equo. L’opera era costituita da due alti archi in opera quadrata, poi inglobati in un muraglione augusteo in opus reticulatum e ulteriormente rinforzati sotto i Flavi e Adriano.

PERIODO DI VISITA – Abbiamo visitato questo bellissimo monumento quest’anno, in inverno, grazie all’organizzazione delle visite dell’associazione “Ponte Lupo: il Gigante dell’acqua, insieme ad un gruppo di appassionati e soprattutto in compagnia di guide “speciali”, del “principe” Urbano, della moglie Viviana e dalla simpatica attrice Sabina Guzzanti. Poi metteremo in basso il link per contattarli e soprattutto per partecipare alle visite.

NELLE ARTI – Ponte lupo è stato uno dei monumenti più ritratti nel passato, soprattutto durante gli ultimi anni dell’ottocento, in cui un grandissimo acquarellista, Ettore Roesler Franz ne fece uno stupendo acquerello dal titolo: Tivoli Ponte Lupo – Poli 1898.

MENZIONI – Fu menzionato anche in una delle sue pubblicazioni, dal noto storico e archeologo italiano, Antonio Nibby, in “Analisi-storico-topografico-antiquaria de’ Dintorni di Roma”. Al parco Pincio di Roma, se vi capita di fare una passeggiata, si trova il suo busto in marmo.

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23/03/21 Media

Ettore Roesler Franz, dell’arte di insegnare l’Arte

Ci sono storie celate che meriterebbero di essere scoperte o riscoperte perché in grado di trasformare una vicenda privata in un esempio collettivo. Da sempre il rapporto tra maestro e allievo ha suscitato riflessioni attente sul senso, intimo e pubblico, della trasmissione del sapere e al tempo stesso sulla vita. Una vita che, come si vedrà, anche spezzata ha avuto il tempo di dare i suoi frutti al pari di un albero giovane con radici forti nonostante la breve presenza nel giardino terreno.

Una significativa fotografia, che risale al 1902, raffigura questo momento dell’insegnare con un approccio rassicurante e con un gesto affettuoso di un passaggio all’interno di un paesaggio, lo stesso che sarà poi dipinto su una tela capace di raccontare tutta l’emozione e le suggestioni di un felice apprendimento. Siamo a Tivoli a Villa d’Este mentre Ettore Roesler Franz, pittore affermato e apprezzato, sostiene il suo unico allievo Adolfo Scalpelli per avviarlo all’arte pittorica con una lezione sulle principali tecniche per realizzare un acquerello all’interno di un giardino meraviglioso dalle mille ispirazioni. Alla sera della sua vita questo maestro così speciale (la sua “Roma sparita” ‒ collezione unica di una Roma pittoresca ‒ è un insieme di mirabili capolavori di memorie dello scorrere del tempo) scriveva al giovanissimo Scalpelli impegnato nell’altra stupefacente villa tiburtina: «ho piacere che vai a lavorare a Villa Adriana. C’è tanto da lavorare in quella località che se ti riesce di interpretare il sentimento di quelle rovine meravigliose avrai di che dipingere per molti anni…». Riuscire a interpretare il sentimento di rovine meravigliose contiene tutta l’essenza di una affermazione che, per un giovane dalle concrete speranze, ebbe la connotazione di una strada maestra per raccogliere tutta la bellezza possibile nello spazio di una tela. Ma quella strada non sarà stata così facile e costituirà per l’allievo una continua sfida soprattutto per non deludere il maestro che, in tempi brevi, avrebbe lasciato il suo indelebile ricordo negli occhi grati e commossi anche perché la saggezza di Franz era contenuta in consigli come questo:

«Per riuscire nella vita occorre saper pazientare, prendersi i fastidi, disfare e rifare, ricominciare e continuare senza che il moto della collera o lo slancio della immaginazione vengano ad arrestare o a sviare lo sforzo quotidiano»​.

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19/01/21 Media

Roma sparita: gli antichi mestieri

Quando Mariagrazia Toscano ci ha inviato questo suo articolo sugli antichi mestieri romani, la prima cosa che ci è venuta in mente leggendolo, sono stati gli splendidi acquerelli del grande Ettore Roesler Franz.

In particolare, ovviamente, i famosi acquerelli della bellissima raccolta Roma Sparita, realizzata tra il 1876 e il 1895 (molti dei quali conservati all’interno del Museo di Roma in Trastevere). Una raccolta non solo di vere e proprie opere d’arte, ma soprattutto di preziose testimonianze storiche, che raccontano in modo straordinario la Roma di fine ‘800.

Per questo motivo, abbiamo deciso di accompagnare l’articolo di Mariagrazia con alcune delle evocative opere di Ettore Roesler Franz.
Buona lettura e buona visione!

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05/10/20 Media

Intervista di Fabrizio Pellegrini

Il 3 ottobre si è tenuta l’edizione di Un posto al sole con i fratelli Roesler Franz, condotta da Fabrizio Pellegrini.

Una famiglia che nel tempo è stata presente nei momenti importanti con contributi di pari livello. In una giornata plumbea un viaggio illuminante tra due “colonne”, una intervista dove tra aneddoti, ricordi e racconti si è delineata l’immagine complessa di un artista che ha avuto la capacità di “fermare”immagini di luoghi a volte scomparsi, grazie a lui abbiamo l’opportunità di confrontare , tornare indietro nel tempo, rivivere sognando ad occhi aperti atmosfere di fine ottocento, un fine “artigiano del bello”.
Ettore Roesler Franz, un visionario, lungimirante ed anticipatore, grazie a lui fantastici angoli di Roma e Tivoli arrivano a noi e le sue opere danno lustro al nostro territorio in tutto il mondo.
Si ringrazia la direzione del FAI per la disponibilità.

Qui l’album della giornata.

Qui il video.

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