Lettera originale di Ettore Roesler Franz a Maria Cordero (8 pagine di dimensioni cm. 18×22,5), inviata dal suo studio romano di piazza San Claudio 96 il 6/11/1876 contenente 11 riproduzioni in scala ridotta di altrettanti acquarelli raffiguranti: “Grande palude di Castel Fusano”, “Una strada di montagna”, “Palude di Maccarese”, “Veduta del Lago di Castello”, “Case fuori la porta San Rocco a Frascati”, “Veduta di Porto d’Anzio”, “Un effetto del Tevere”, “Un canale di Maccarese”, “Un ponticello vicino a Tor di Quinto”, “Una strada di San Gregorio (Tivoli)” e “Un ponte antico a Subiaco”. Gli 11 acquerelli furono esposti a Trieste, Londra e San Pietroburgo. Collezione privata.
Gent.ma Signora Cordero.
Ah che Le son grato di avermi scritto!- però ha torto di pensare male di me! E per di più è anche poco gentile nel dirmi che mi scrive per tormentarmi!! Non avrei mai pensato che Lei fosse di tanto cattivo cuore! Ma però non pensi di esser riuscita nell’intento. La Sua lettera invece mi ha fatto un immenso piacere, però mi ha guastato con Lei e, come colle signore sempre mi vendico così perché Lei ha pensato male di me, procurerò che la mia risposta debba procacciarLe un supplizio di idee e senza andar per le lunghe mi metto all’opera.
Parlerò dei miei lavori. Poco tempo dopo la sua partenza ho terminato una grande palude di Castel Fusano, ecco qui appresso uno schizzo.
Ah è riuscito male! Tanto meglio, così Lei dovrà tormentarsi sempre più per comprendere quel che ho voluto fare. Quest’acquarello lo mandai all’Esposizione Internazionale in Londra ed è rimasto in quella città.
Per la stessa Esposizione feci l’acquarello qui appresso “Una strada di montagna” che è rimasto a Londra come il primo.
Dopo qualche tempo ne feci altri tre che li schizzo qui appresso a colori, tanto per mitigare il suo tormento.
Col primo ho voluto rappresentare una veduta del Lago di Castello e che presentemente trovasi a Pietroburgo insieme a vari altri lavori che le mostrerò in seguito.
Il 2° rappresenterebbe una palude di Maccarese. Quest’acquarello mi è riuscito meglio di molti altri e presentemente sta all’Esposizione di Trieste.
Il 3° sono delle case fuori la porta San Rocco a Frascati e sta a Pietroburgo.
Fatti questi lavori mi sono ammalato. Era sul principio di Luglio e andavo a studiare a Villa Borghese, quando presi una febbre che mi terminò con un male alla gola; ristabilitomi dopo due settimane a Tivoli, colla buona intenzione di fare un lungo giro artistico, ma in Tivoli mi ammalai nuovamente e con tanta insistenza che restai colà un mese intiero senza poter far nulla.
Smisi l’idea di andare girovagando e me ne tornai a Roma. Sono una ventina di giorni che mi trovo qui e mi sento abbastanza ristabilito da poter lavorare nuovamente con alacrità e passione. E così mi sono deciso di partire domenica per Rocca di Papa. Resterò là una ventina di giorni e poi andrò a passare qualche giorno in Passignano sul Lago Trasimeno poiché ho promesso al Signor Morera di andarlo a trovare.
In questi giorni che sono stato via da Roma ho condotto a termine altri sei acquarelli che mi provo a schizzarli qui appresso e che pure ho mandato a Pietroburgo.
Il primo è una veduta di Porto d’Anzio.
2° un effetto del Tevere.
3° un canale di Maccarese.
4° un ponticello vicino a Tor di Quinto.
5° una strada di San Gregorio (Tivoli).
6° un ponte antico a Subiaco.
Di tutti questi schizzi nessuno m’è riuscito in modo da rendere un’idea precisa di quello che ho voluto rappresentare, ma ora mi sono vendicato e tanto basta. Voglio sperare che presto si stabilirà in qualche città piacevole e così avere il piacere di godersi la sua galleria. Il Signor Valles non mi ha ancora consegnato il quadretto di cui Lei mi parla. Quando lo vedrò gliene farò richiesta.
Qui in Roma l’aria è abbastanza rifrescata e non si sta poi tanto male. L’estate si può dire terminata ed io che amo l’inverno ne sono contento- Lei però non dice così, non è vero?
La prego di dire tante cose gentili per me al signor Cordero e quando sarà in vena di tormentare gli uomini nel modo che ha fatto con me La prego di ricordarsi del suo Dev.mo Ettore R.Franz
Biglietto di visita di Ettore Roesler Franz del 27 febbraio 1875 quando aveva ancora lo Studio in Vicolo del Bufalo 133 – Roma. Vi é sua dedica a Miss Browne.
Frase di Ferdinand Gregorovius scritta di pugno a matita da Ettore Roesler Franz nella cornice di un quadro. Collezione privata.
“…Ninfa! Colle sue torri, chiese e conventi in mezzo immersi nella palude e coperti della più folta edera… dove non si ode alcuna voce se non che il grido del corvo e il lamento del gufo , il fruscio delle canne presso lo stagno ed il melodioso sospiro dell’erba tutto all’intorno. Gregorovius”.
Saggio a scuola.
Diploma rilasciato al 18enne Ettore Roesler Franz dall’Accademia di San Luca per il 2° premio da lui vinto il 4 dicembre 1863.
3 acquerelli augurali (al Generale e a Miss Doria, di Nuovo Anno e di Buon Anno).
Volumetto in inglese “Childe Harold’s Pilgrimage” di Lord Byron, avuto in regalo da Eloisa Doria nel giugno 1880 con autografo per esteso di Ettore Roesler Franz.
Foto di suo fratello Francesco Roesler Franz nel 1860 dopo i suoi grandi studi e morto di malattia a Napoli nel 1875 con autografo di Ettore. Vi si legge che la mamma portava questa foto sempre con sé.
Bracciale appartenuto a Teresa Biondi, madre di Ettore, morta nel 1871. Vi é autografo di Ettore.
Piccolo orologio francese Vauchez – Paris già appartenuto ad Anna Biondi, nonna materna di Ettore. Vi é autografo di Ettore del 1901.
Cartella portacquarelli di Ettore Roesler Franz con impresse sul fronte le sue iniziali E. R. F. La cartella, che misura cm. 103 x 82, é di produzione inglese. Vi é infatti la targhetta di George Squire, artist Colorman, 293 Oxford Street, Harewood Gate, Londra.
Collezione privata.
Documentazione della Società degli Acquarellisti in Roma:
Sua lettera all’amica inglese miss M.A. Schwab: in una lettera, indirizzata dall’artista all’amica inglese miss M.A. Schwabe e riportata da Paolo Emilio Trastulli nel suo scritto “Luoghi romani e amici stranieri di Ettore Roesler Franz”, rende noto di come la Legnara Rotti Monte Brianzo, al tempo uno dei depositi ancora attivi in città, fosse un luogo particolarmente amato dal pittore romano per la sua tranquillità. Nella missiva egli scrive: “Cara Sig.na Schwabe, presentemente vado a dipingere nelle ore pomeridiane ai Prati di Castello – il soggetto sono vecchie case il posto sotto il gruppo di alberi al termine della prima strada a sinistra appena passato il ponte…Io ci vado alle 3 e mi trattengo fin verso le 6. Se il tempo è nuvolo allora vado alla Legnara di Rotti a Monte Brianzo c’è una bellissima torre con vecchio ingresso medievale il posto è tranquillo e non si è disturbati…”. E proprio per questo Ettore Roesler Franz scelse questo luogo (attuale zona di piazza Nicosia a Roma, n.d.r.) come soggetto per due suoi acquerelli: “dai Prati di Castello – Il Tevere colle vecchie case della Via di Monte Brianzo, a sinistra una delle posterule – al fondo a destra la Torre della Scimmia“, (1888) e “Posterula presso Monte Brianzo” (1888). Nel primo l’artista rappresenta il luogo sul fiume di approdo della legna, nel secondo il luogo di deposito, la legnara, dove la legna veniva portata passando attraverso la posterula, per essere ridotta in piccoli pezzi e venduta al dettaglio.
I Roesler Franz nell’800 – albero genealogico sintetico.
Di seguito il testamento olografo di Ettore Roesler Franz, pubblicato dal notaio Umberto Serafini di Roma del 30 marzo 1907 rep. 48.119 racc. 5617. Cliccando qui si può vedere l’originale dell’atto.
“In nome di Dio cosi sia.
Le qui appresso sono le mie disposizioni testamentarie.
Lascio al mio domestico Salvatore Mariotti tutto il mio vestiario e la biancheria di dosso; più gli lascio un ricordo dell’appartamento in Tivoli per un valore di lire seicento, che consisterà in mobili, soprammobili, attrezzi di cucina ed altro di sua scelta e dietro stima possibilmente all’amichevole; gli dono inoltre come ricordo personale il mio anello con brillanti e infine affinchè possa star tranquillo sul suo avvenire che gli auguro felice gli lascio 15 azioni della società Anglo-Romana per l’illuminazione a gas ed altri sistemi che gli verranno consegnate libere da ogni tassa e subito dopo la mia morte.
Lascio al mio allievo Adolfo Scalpelli tutti gli attrezzi e utensili per la pittura sia che si trovino nel mio studio a Roma sia che si trovino nel mio appartamento in Tivoli; tutti i miei libri che hanno attinenza all’arte e agli artisti, tutti i bozzetti, calchi, fotografie ecc. (esclusi acquarelli o quadri completi) siano di mia mano che di altri artisti e che non possono avere alcun valore commerciale; desidero che gli siano dati, se desidera di ritenerli come utili per il suo studio; gli lascio inoltre il mio pianoforte “Yot Schreck e C.” che si trova in Tivoli; gli lascio come ricordo personale il mio orologio con lapis d’oro che son solito di portare e affinchè possa avere una piccola somma per far fronte alla sua carriera difficilissima, gli lascio la somma di lire tremila per una sol volta da consegnarsi subito dopo la mia morte. Oltre di ciò desidero che il mio erede (come appresso) o chi per lui in caso di morte acquisti dal detto mio allievo Adolfo Scalpelli uno o più lavori per la somma di lire millecinquecento per quattro anni consecutivi cominciando dal primo anniversario dopo la mia morte. I lavori così acquistati resteranno proprietà del mio erede o successori. Questi acquisti si devono fare a scopo di incoraggiamento, perciò nella scelta dei lavori si deve tener presente la ragione di questo mio legato. Se al tempo della mia morte il mio allievo non si fosse ancora stabilito in uno studio tutto a lui, prego il mio Erede di assisterlo in quel modo che crede migliore a tale scopo. Desidero che tutto ciò che ho donato al mio allievo gli venga dato liberamente e senza tassa di qualunque sorta.
Lascio alla mia cognata Giulia Roesler Franz vedova di mio fratello Alessandro un ricordo del valore di lire cinquemila ed un ricordo personale di due dei miei migliori acquarelli di sua scelta da prendersi nel mio studio in Roma.
Lascio al mio nepote Luigi, tutti i mobili intagliati-intarsiati o semplici che si trovano nella mia abitazione e Studio in Roma; oltre tutti gli oggettini-soprammobili etc. che si trovano nella credenzetta intagliata nel 2° studio; inoltre gli lascio tutti i ritratti di famiglia che conserverà insieme alle mie carte e tutti gli acquarelli miei che si trovano incorniciati sui muri di detta mia abitazione.
Lascio agli altri tre miei nepoti come ricordo mio personale due acquarelli per ciascuno che sceglieranno nella mia cartella in Roma; oltre di ciò ad Arturo gli dono lo spillo ad occhio di gatto; a Francesco, lo spillo a forma di drago che regge una perla e ad Alberto lo spillo a nodo di amore in brillantini.
Lascio a mia cognata Giulia moglie di Adolfo un ricordo in oro di lire mille.
Nomino infine mio esecutore testamentario ed erede universale il mio fratello carissimo Adolfo, nella certezza che sarà per interpretare la mia volontà nel modo migliore che io stesso farei; così lo prego di non dimenticare di dare qualche piccolo ricordo mio ai miei amici verso i quali ho nutrito sentimenti di schietta affezione.
Augurando bene a tutti il Signore vi proteggerà.
Tivoli questo dì 25 Settembre 1905
Ettore Roesler Franz”
Lettera di Adolfo Roesler Franz, fratello di Ettore, del 23 aprile 1907 ad Agnese (detta Ines) Massimini, futura moglie del figlio Luigi, con cui (inaspettatamente per Lei) Le invia un acquarello lasciatole in eredità da Ettore come da suo testamento. Collezione privata.
“23 aprile 1907
Ines amatissima,
mio fratello Ettore mi ha espresso desiderio che io dessi un suo piccolo ricordo alle persone che a Lui fossero più affezionate in vita. Tu in ogni occasione gli hai sempre dimostrato affetto spontaneo, come sa emanare dall’anima tua gentile.
Permettimi dunque che io ti preghi accettare e conservare in sua memoria l’unito suo lavoro e che questo ti rammenti un cuore elettissimo che con immenso affetto s’interessava della tua felicità.
I voti ch’Egli faceva per te io te li rinnovo, mentre invoco da Dio sopra di Te le sue benedizioni.
Affettuosamente
Adolfo Roesler Franz”
Lettera di 3 pagine di risposta del 24 aprile 1907 della 19enne Agnese Massimini che ringrazia il suo futuro suocero Adolfo Roesler Franz per il graditissimo quanto inatteso acquarello di Ettore. Collezione privata.
“Gentilissimo signor Adolfo,
davvero non avrei mai sperato ch’Ella mi desse un ricordo del Signor Ettore sebbene in segreto lo desiderassi tanto. Pare che il suo affetto per me lo renda indovino perché ha prevenuto un mio desiderio che mai mi sarei azzardata di esprimere.
Io sentivo grande affetto per il Signor Ettore: i gentili riguardi che aveva per me mi facevano bene e nel mio cuore egli occupava un gran posto. Così non so come dire a Lei, caro signor Adolfo, quanto abbia apprezzato il quadro che mi ha mandato; nella mia camera gli assegnerò il miglior posto e non mancherò guardandolo di pregare sempre per Lui sicura che anche in Cielo Egli seguiterà a volermi quel bene che mi dimostrava in terra.
Ancora una volta riceva i miei ringraziamenti e con affetto mi creda
La sua Ines”
Questo è il necrologio pubblicato su Il Messaggero di Roma il 27 marzo 1907 per la morte dell’artista. E’ conservato alla Biblioteca Hertziana.
“L’Artista esimio, intelligente e che le opere sue eseguiva con il fino sentire di un’anima eletta, si è spento serenamente, ieri mattina 26 marzo, munito dei conforti di N.S. Religione. Per espressa volontà dell’amato estinto non si mandano partecipazioni: si prega non inviare fiori ed astenersi dall’intervenire all’accompagno funebre.
La Messa di Requiem sarà celebrata nella Chiesa Parrocchiale di S. Andrea delle Fratte oggi 27 marzo 1907.”
A fianco il ricordo commemorativo di Ettore Roesler Franz su “L’Amico Fritz” di Tivoli dove è ritratto in un disegno di Edoardo Tani.